Oggi è stata consegnato alla città il nuovo spazio riqualificato di piazza Giuseppe Sciuti; alla cerimonia erano presenti tra gli altri l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Giorgianni e il progettista Ugo Mirone. L’intervento è costato complessivamente un milione e 237.000 euro e si collega alla riqualificazione dei due tratti di via Pacini realizzata dalla fine di ottobre alla scorsa settimana. Già alla fine del mese di aprile era stato consegnata la piazzetta di via Gemmellaro, primo step della riqualificazione dell’area.
Laddove fino all’anno scorso c’era un’area di sosta, ora i cittadini possono godere di un nuovo spazio pubblico: ecco il video della nuova piazza.
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Lo spazio pubblico è un luogo fisico in cui la fruizione è collettiva: è lo spazio della comunità e delle relazioni sociali. Gli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici determinano un beneficio alla collettività, migliorando la qualità della vita; i vantaggi sono anche economici se vengono inquadrati in un processo virtuoso che determina la nascita nuove attività commerciali e artigianali.
Non vedo l’ora di fare due passi tra via Pacini e Piazza Sciuti ma devo fare in fretta prima che il verde e l’arredo urbano vengano devastati come avviene usualmente a Catania. Perdonatemi questa piccola provocazione ma il problema nella nostra città è che le amministrazioni, di qualunque colore politico, si affannano a riqualificare vie, piazze e parchi per poter tagliare tanti nastri ma poi si dimenticano di curare gli spazi riqualificati abbandonandoli al degrado e all’incuria. Certo in una città civile dovrebbe essere i cittadini stessi ad avere rispetto del verde e dell’arredo urbano ma anche l’amministrazione deve vigilare e pianificare accuratamente la manutenzione. Non vorrei apparire come Brontolo dei sette nani a cui non va bene mai nulla ma provo dolore quando passando, ad esempio, per Piazza Europa vedo aiuole e marciapiedi sporchi, panchine imbrattate, lampioni non funzionanti, eccetera e mi viene da pensare che forse sarebbe stato meglio lasciare tutto come era e distribuire il denaro speso a famiglie bisognose.